GRASSI NELLA DIETA
Consumare grassi fa male? Tutti i tipi di grassi sono uguali? Non sapete quanti grassi consumare nella vostra dieta per la salute e la performance? Ma soprattutto quali tipi di grassi?
Queste sono molte tra le tantissime domande che potreste farvi quando pensate ai grassi nella dieta.
Inoltre il tutto è complicato dal fatto che tanti nutrizionisti e influencer promuovono una dieta a bassi grassi mentre molti altri una dieta ad alti grassi o addirittura chetogenica.
Inoltre, molti dottori sostengono che i grassi fanno male e che aumentano il rischio cardiovascolare mentre altri danno tutta la colpa ai carboidrati.
Insomma, per chi non è addetto ai lavori tutto appare confuso.
Nell’articolo qui sotto proviamo a dare una linea generale sull’argomento. Se non avete voglia di leggere trovate in fondo anche una versione video con bibliografia a schermo.
Dr. Matteo Scaringelli
Nutrizionista Sportivo
Preparatore NSCA – CSCS
GRASSI: PERICOLOSI O ALLEATI?
Per lungo tempo ai grassi alimentari è stata attribuita la colpa dell’aumento del peso corporeo e il peggioramento dello stato di salute, soprattutto cardio-vascolare. Tuttavia, in letteratura troviamo numerosi dati da studi osservazionali che evidenziano che la quantità generale dei grassi nella dieta al di là del loro tipo (es. saturi, insaturi ecc) non sia un fattore negativo per la salute.
Questi risultati però richiedono una forte interpretazione e quindi non possono essere considerati come una prova definitiva. Infatti, gli studi osservazionali sono studi che considerano statisticamente un grande numero di persone e possono esserci tanti fattori che confondono i risultati.
Se da una parte non possiamo ritenerli studi definitivi, dall’altra quello che però vedamo e che si evince da questi studi è che una percentuale elevata di grassi nella dieta di per sè non sembra essere un fattore di rischio per la salute, per lo meno gli studi non lo rilevano.
Inoltre la questione è un filo più complessa… I grassi si possono suddividere in diverse sottocategorie (saturi, insaturi ecc) e in merito al loro ruolo sulla salute ogni singola categoria potrebbe avere un ruolo specifico.
La letteratura per quanto riguarda i grassi monoinsaturi e polinsaturi è molto convergente e non si evidenziano rischi per la salute.
Nel caso dei grassi saturi invece non è chiaro se in certe quantità possano dare problematiche, sopratutto cardiovascolari. In questo caso gli studi divergono, alcuni mostrano problematiche mentre altri li ritengono sicuri. Alla luce dei dati discordanti bisognerebbe utilizzare un principio di precauzione cioè utilizzarli ma non abusarne.
UN CONCETTO PIU’ MODERNO: LA FOOD MATRIX
Un concetto molto importante e molto moderno è la Food Matrix, secondo il quale il cibo non è un singolo macronutriente che ingeriamo ma è un insieme di fattori nutrizionali.
Per esempio, il cioccolato fondente contiene molti grassi saturi ma anche molti fattori protettivi per cui non possiamo definirlo solo sulla base della presenza dei grassi saturi ma dobbiamo valutarlo per l’insieme di tutti i nutrienti presenti, anche quelli protettivi come i polifenoli e i micronutrienti. Anche per i latticini e per molti altri alimenti che contengono grassi saturi si può fare un discorso analogo.
Considerare i cibi nella loro complessità sembra essere il trend di una nutrizione più moderna.
GRASSI PERICOLOSI: I GRASS TRANS
I grassi trans industriali (esistono anche i grassi trans naturali) sono l’unica categoria di grassi associata a profondi e chiarissimi rischi per la salute. Questi grassi andrebbero eliminati in toto ma fortunatamente da qualche anno questi grassi sono sempre meno utilizzati anche a livello di produzione industriale.
CONCLUSIONI
Quindi possiamo dedurre dalle evidenze attuali che aumentare in modo ragionevole i grassi alimentari non determini problematiche di salute, soprattutto in presenza di diete che non portino ad un aumento del grasso corporeo, avendo uno stile di vita generale sano e scegliendo cibi contenenti grassi saturi con food matrix molto protettive (es cioccolato fondente). È inoltre importante variare il più possibile le varie sottocategorie di grassi (monoinsaturi, polinsaturi, saturi) in condizioni ragionevoli, ponendo però molta attenzione alla categoria dei grassi trans industriali che andrebbe eliminata o limitata il più possibile.