La dieta chetogenica è una dieta sicura o pericolosa? Quali sono i rischi di una dieta chetogenica e i pericoli associati?
Sul web e tra gli influencers si trovano indicazioni molto contrastanti. C’è chi sostiene che un regime chetogenico sia molto sicuro e chi invece lo sconsiglia in tutti i casi.
In realtà, un regime chetogenico può essere molto rischioso se fatto fai da te o mal formulato mentre invece è tendenzialmente sicuro se elaborato da un professionista specializzato e in un percorso controllato.
Nel seguente articolo tratteremo meglio tutti i rischi correlati a questo regime alimentare.
Dr. Matteo Scaringelli
Nutrizionista Sportivo
Preparatore NSCA – CSCS
I RISCHI DI UNA DIETA CHETOGENICA
Lo scompenso elettrolitico è il principale rischio di una dieta chetogenica non formulata correttamente e questo può determinare la comparsa di vari effetti collaterali dalla stancheza, ai giramenti di testa, ai crampi, alle palpitazioni fino in casi estremi alle aritmie gravi.
Il meccanismo
L’insulina, che si riduce durante questo regime alimentare per l’eliminazione dei carboidrati, è coinvolta a livello renale nel riassorbimento del sodio. Riduzioni dell’insulina, quindi, determinano una maggiore eliminazione del sodio che si correla a una riduzione dei livelli circolanti di potassio. Inoltre, stati carenziali di magnesio, che sono molto comuni nella popolazione, possono aggravare questa situazione. È per questo fondamentale che la dieta chetogenica sia sempre accompagnata dalla corretta integrazione di elettroliti.
Acido urico
Inoltre, durante la dieta chetogenica, si ha un aumento transiente di acido urico nel sangue determinato sia da una sua ridotta eliminazione a livello renale sia da un maggiore consumo di alimenti che lo contengono. Tuttavia, se ne osserva una riduzione a livello ematico nelle settimane successive all’inizio della dieta, per il fenomeno del chetoadattamento, ossia un adattamento dell’organismo ai corpi chetonici. È quindi fondamentale, prima di prescrivere una dieta chetogenica, porre attenzione ai soggetti che presentano valori già elevati di acido urico o con patologie ad esso correlate come gotta o calcolosi.
Colesterolo
Un altro aumento transiente caratteristico di questo regime alimentare è quello del colesterolo LDL; questa condizione si verifica in presenza di forti perdite di grasso corporeo. Nonostante l’incremento di questo parametro, la dieta chetogenica non si correla ad aumentato rischio cardiovascolare, in quanto determina anche un aumento del colesterolo HDL, una riduzione del glucosio e dei trigliceridi.
Solo in un particolare fenotipo di persone, comunque rare e tendenzialmente magre, si può assistere a un grande aumento del colesterolo LDL per un periodo prolungato. Questo fenomeno è raro ed è ad oggi sotto indagine di studi. In questi casi, se possibile, occorre sospendere la dieta chetogenica.
Calcoli alla cistifellea
Un altro dei rischi di una dieta chetogenica mal formulata sono i calcoli alla cistifellea. Questi possono comparire con maggiore frequenza in una dieta chetogenica, se questa è mal formulata in termini di quantitativi di grassi giornalieri. Alcuni protocolli chetogenici, infatti, prevedono una presenza quasi esclusiva di proteine all’interno della dieta. In questi casi non si raggiunge il chetoadattamento per mancanza dei grassi alimentari e se in presenza di una forte perdita di grasso corporeo che correla ad aumenti dell’LDL, viene sfavorito lo svuotamento della cistifellea, determinando così la formazione dei calcoli. È quindi importante consumare i giusti valori di grassi alimentari per favorire lo svuotamento della cistifellea e prevenire questa complicanza.
Rischi a lungo termine di una dieta chetogenica
I problemi a lungo termine che spesso vengono attribuiti alla dieta chetogenica come la diminuzione del metabolismo basale per problemi tiroidei, non trovano ad oggi dati scientifici a favore. Al contrario vi sono alcune popolazioni africane e nordiche che si nutrono prevalentemente con un’alimentazione proteica e ricca di grassi e nelle quali non si sono verificate problematiche metaboliche. Inoltre, la dieta chetogenica viene utilizzata in alcune specifiche popolazioni, a lungo termine, come nel trattamento dell’epilessia e come coadiuvante nelle terapie in tumori aggressivi celebrali e anche in questi casi non vi sono problemi a carico del metabolismo.
Conclusioni
È importante quindi prestare attenzione al protocollo di dieta chetogenica prescritto e all’integrazione di elettroliti. Questo regime non si adatta al fai da te e deve essere sempre svolto con un professionista. Molto spesso esistono regimi molto più semplici da attuare per raggiungere efficacemente e più facilmente una perdita di peso.